Quando nel lontano 1981 la neonata e sconosciuta emittente americana MTV faceva il suo debutto nei salotti statunitensi con Video Killed The Radio Star dei The Buggles (scelta del pezzo non certo casuale), si percepì subito che da quel momento l’approccio delle masse alla musica sarebbe cambiato per sempre. Oggi, dopo oltre quarant’anni, i videoclip musicali hanno cambiato pelle e, pur colonizzando mezzi di comunicazione differenti, risultano ancora tra i prodotti mediali più consumati e richiesti. Nell’articolo di oggi andremo ad analizzare i movimenti di camera più utilizzati per girare un videoclip.
- Handheld (Shaky): movimento “tremolante” a mano libera, con il cantante al centro dell’inquadratura. Aumentando o diminuendo l’ondeggiatura del nostro corpo andremo ad enfatizzare o meno il movimento, adattandolo al genere musicale e ai bpm del sonoro. Oltre che a mano libera, per un risultato sicuramente meno nature ma più preciso, può essere utilizzato uno spallaccio stabilizzante professionale.
- Push in / Push out: una camminata molto lenta, in avanti o indietro, che enfatizza l’azione/situazione/emozione raccontata dal clip. È consigliabile eseguire questo tipo di ripresa con un gimbal o una glide cam, ma, se dotati di mano ferma, anche senza attrezzatura è possibile fare un ottimo lavoro. In situazioni low budget una sedia con rotelle permette di ottenere un discreto risultato.
- In and out: simile al push in / push out, ma decisamente più repentino, di una velocità che può anche essere ricreata in fase di post-produzione. È senza ombra di dubbio il movimento di camera più utilizzato negli ultimi anni, marchio distintivo dei clip girati per tracce tormentone, hip hop o reggaeton. Anche in questo caso utilizziamo gimbal o glide cam.
- Semicerchio: come suggerisce il nome, il cantante è centrale, la camera disegna un semicerchio mobile in entrambe le direzioni. Questa tipologia di ripresa è meno tollerante verso movimenti “isterici” e necessita di maggiore precisione, motivo per cui non può prescindere dall’utilizzo di uno strumento di stabilizzazione.
Carrellate, primi piani e panoramiche della cara vecchia old school completano un corredo di spostamenti di camera che pare adattarsi sempre più ai moderni generi musicali. Lo spazio dedicato alla riflessività di certe inquadrature si è sensibilmente ridotto con l’evoluzione di stili e velocità, ma non è estinto.